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Psicologo clinico, esperto e autore di opere relative all'età evolutiva e alla genitorialità. Svolge attività privata nel Parent Training, nella consultazione alla genitorialità e agli adolescenti.
Nell’articolo precedente abbiamo visto tre principi di base per una relazione proficua col bambino:
osservare i comportamenti dei vostri figli e tentando di attribuirli a loro stati mentali, inclusi desideri, emozioni, pensieri, aspettative...
Osservate anche i vostri comportamenti, e collegateli con i vostri stati d’animo, usando questa consapevolezza per guidare le vostre azioni verso il miglior risultato).
Osservate la differenza di stati mentali e di comportamento dei vostri figli in risposta ai vostri stati d’animo.
Il terzo punto dell’elenco è particolarmente importante ma anche davvero difficile da attuare quando vi trovate in tensione emotiva con i vostri figli, come evidenziato dall’esempio del ritorno a casa coi nervi a pezzi, e dalla storia di Giò.
Per queste situazioni cariche di tensione cercate di abituarvi a dare a voi stessi un segnale, qualcosa come “sto perdendo la pazienza” o “mi sto arrabbiando” o “l’irritazione sta andando fuori controllo” e a quel punto... immaginate di premere il tasto PAUSA:
e prendete un momento di tempo per pensare alla situazione, a cosa c’è nella mente del bambino e nella vostra. Non importa se vi pare di essere andati già troppo avanti, ricordate che è sempre meglio tardi che mai. In questi casi avete sempre la possibilità di premere il tasto INDIETRO:
ossia, fermarsi, riflettere sulla piega che hanno preso le cose, tornate all’inizio della situazione e ripartite su nuove basi, cercando di tenere a mente la mente del bambino e la vostra.
Quindi ogni volta che sentite l’avviso “mi sto arrabbiando” ricordate di premere e, se vi sembra di aver già reagito d’impulso, usate anche il tasto e provate a ricominciare la relazione dal punto in cui avete perso il contatto con la vostra mente e con quella dei figli. Non è mai troppo tardi, perché gli effetti delle reazioni negative si accumulano nel tempo.
Quando sentite che vostro figlio ha fatto qualcosa che vi irrita molto, e avvertite la collera salire, in fondo avete due atteggiamenti alternativi, ossia potete pensare:
“oh sì... ora mi arrabbio... ora gli farò capire come ci si comporta, perché questa lavata di capo se l’è proprio meritata e anch’io mi merito di sfogarmi un po’.”
oppure: “mi sto per arrabbiare molto, dunque sto per mostrare a mio figlio come si fa a perdere il controllo, e fare o dire cose di cui poi ci si pente.” E, quand’è così, perché non tentare di dimostrare, invece, che una giusta rabbia può essere diretta a buon fine anche senza lasciarla sfogare incontrollata?
La prestazione prevede un colloquio on line audio e video di circa 50 minuti. Destinata a individui e coppie, per avere orientamento su tematiche di relazione coi figli, problematiche educative, comportamenti difficili.